In questo periodo di emergenza sanitaria legata al Coronavirus Covid19, l’isolamento e la convivenza forzata possono diventare un serio pericolo per tutte le donne e i figli o le figlie che vivono in una situazione di violenza domestica. Dai dati registrati e resi noti dai Centri antiviolenza toscani emerge una diffusa diminuzione delle chiamate in questo periodo: 50 per cento in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La Procura di Trento ha già emanato un provvedimento che sollecita a dare attuazione a quanto previsto dal nostro ordinamento ovverosia ad allontanare da casa i maltrattanti e non più le donne e i bambini. La legge 154/2001 ha precisato condizioni e criteri di applicazione di questo istituto, che la norma identifica come “ordine di protezione”. Naturalmente l’allontanamento dalla casa del maltrattante è solo una delle ipotesi di intervento ma non l’unica. I percorsi di fuoriuscita dalla violenza sono diversi e sempre decisi insieme alla persona che si rivolge ai Centri Antiviolenza, perché ogni caso è unico e a sé stante.
Alla campagna hanno fin da subito aderito importanti associazioni quali Nosotras, Artemisia, Gomitolo Perduto, Firenze al Femminile nonché il Coordinamento Donne CGIL Firenze, Donne Democratiche, Arci Firenze e Azione Gay e Lesbica.
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