Le ferite non di rado amplificano dissonanze importanti.
Improvvisamente ci sembra di doverci confrontare con un trionfo di "troppa luce": dalle finestre, per le strade, finanche nel volto sorridente delle persone che incrociamo.
Ma dentro di noi questa luce è spenta e non siamo neanche tanto sicuri di volerla riaccendere.
E se così fosse, da dove iniziare per poterlo fare? Come fare? Ci possiamo fidare del fatto che valga la pena tentare o rischiamo solo un nuovo e chissà, forse ancor più definitivo, danno?
Dove trovare, nel buio, il desiderio per resistere e ripartire?
Quel che adesso conta, ciò di cui ora ti devi convincere è che se pure la luce all'interno è spenta, funzioni ancora.
Aggiusteremo con calma, rispetto e pazienza i pezzi fusi, consumati dal tempo e/o da chi ha maneggiato senza cura.
Intanto sappi che, per quanto malconcia, funzioni ancora.
Magari non lo vedi, magari non sai neancher come o perchè, ma funzioni ancora.
Sono qui ad aiutarti a riconoscertelo.
Ti capisco macchinetta, ti capisco... .
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