Concepire l’uovo stando dentro all’uovo è difficile per il pulcino.
(A.A.Semi – Psichiatra, Psicoanalista S.P.I.)
– E’ possibile che un uomo che ha paura possa anche essere coraggioso? – Possibile? Bran, è quella l’unica situazione in cui si fa strada il coraggio. […]
Per andare a nord, dovrai viaggiare a sud. Per raggiungere l’ovest, dovrai dirigerti
a est. Per andare avanti dovrai tornare indietro. E per toccare la luce, dovrai
passare tra le ombre.
(George Martin – Cronache del Ghiaccio e del Fuoco)
- Se scrivo ciò che sento è perché così facendo abbasso la febbre di sentire.
La solitudine mi deprime; la compagnia mi opprime.
(F.Pessoa – Il libro dell’inquietudine)
– “Ho controllato molto approfonditamente,” disse il computer,
“e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che
il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda.”.
(Douglas Adams – Guida galattica per gli autostoppisti)
Il tennis è lo sport in cui parli da solo. Nessun atleta parla da solo come i tennisti. I lanciatori di baseball, i golfisti, i portieri borbottano tra sé, ovviamente, ma i tennisti parlano con se stessi – e si rispondono. Nella foga di un incontro, i tennisti sembrano dei pazzi per la strada, che farneticano, imprecano e dibattono accesamente con il proprio alter-ego. Perché? Perché il tennis è uno sport così maledettamente solitario. Soltanto i pugili possono capire la solitudine dei tennisti – anche se i pugili hanno i loro secondi e i manager. Perfino il suo avversario fornisce al pugile una sorta di compagnia, qualcuno a cui può avvinghiarsi e contro cui grugnire. Nel tennis sei faccia a faccia con il nemico, scambi colpi con lui, ma non lo tocchi mai, né parli a lui o a qualcun altro. Il regolamento vieta perfino che un tennista parli col proprio allenatore mentre è in campo.
(Andre Agassi , Open- La mia storia; Einaudi 2011)
Il perdono non cambia il passato, ma allarga il futuro.
(Paul Boese, Quote 1967)
La parola collega la traccia visibile alla cosa invisibile, alla cosa assente, alla cosa desiderata o temuta, come un fragile ponte di fortuna gettato sul vuoto.
(I.Calvino, Le lezioni americane; 1985)
Che belle parole...i gesti.
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